I giudici hanno escluso le aggravanti della crudeltà e dello stalking. Riconosciuta invece quella della premeditazione
La Corte d’Assise di Venezia ha condannato all’ergastolo Filippo Turetta per l’omicidio, il sequestro e l’occultamento di cadavere di Giulia Cecchettin, uccisa l’11 novembre 2021 a Fosso’. La sentenza arriva dopo cinque udienze di un processo breve perché si è svolto, col consenso della difesa e della Procura, senza l’ascolto di testimoni e senza ulteriori consulenze. I due giudici togati e i sei popolari, presieduti dall’esperto Stefano Manduzio, hanno accolto la richiesta del pm che aveva definito il delitto “l’ultimo atto di controllo” da parte di Turetta nei confronti della ragazza che l’aveva lasciato. Escluse le aggravanti della crudeltà e dello stalking contestate dalla Procura all’omicida. Riconosciuta invece quella della premeditazione.
Filippo Turetta ha ascoltato a testa china la sentenza di condanna all’ergastolo senza manifestare emozioni.
La Corte d’Assise di Venezia ha condannato Filippo Turetta al pagamento di una provvisionale di 500mila euro a Gino Cecchettin. Inoltre, sono stati riconosciuti risarcimenti provvisionali di 100mila euro per la sorella Elena, 100mila per il fratello Davide, 30 mila per la nonna Carla Gatto e 30mila per lo zio Alessio.
La Corte d’Assise di Venezia ha ordinato “la pubblicazione della sentenza di condanna” di Filippo Turetta “mediante affissione nel Comune di Venezia, nel Comune di Vigonovo e nel Comune di Torreglia (il paese d’origine di Turetta, ndr)”. L’imputato è stato inoltre interdetto dai pubblici uffici.
FONTE: Agi



