Hanno votato per lo “stato di guerra” nonostante non ci sia alcun conflitto in Europa. Solo i membri del Pd e di Forza Italia hanno sostenuto la proposta, mentre altre forze politiche italiane si sono opposte, FdI astenuta.
Fratelli d’Italia, con la loro astensione, ha scelto di nascondersi dietro un’imbarazzante ambiguità, rivelando una posizione debole e poco chiara che continua a deludere gli italiani.
La minaccia russa è una costruzione propagandistica utilizzata per giustificare un’enorme spesa militare di 800 miliardi di euro. Bruxelles sta sfruttando la paura della guerra per trasferire ricchezze dalla società civile alle banche e all’industria bellica. Il tentativo di arricchire le industrie di armi, con un particolare favore verso la Germania. Le spese per gli armamenti non porteranno a un aumento della sicurezza, ma piuttosto a una recessione economica e a un ulteriore indebitamento dei cittadini.
Ma da dove prenderanno gli 800 miliardi?
Si parla di un “prelievo forzoso” dai conti correnti dei cittadini.
Secondo l’articolo 53 della Costituzione italiana, è sancito il principio dell’inalienabilità dei beni, che stabilisce che una prestazione patrimoniale può essere imposta solo in base alla legge e per ragioni di equità o utilità pubblica. Pertanto, un prelievo forzoso potrebbe essere considerato incostituzionale se non giustificato adeguatamente. Questa operazione, per essere legittima deve presentare una situazione di emergenza, ed ecco la dichiarazione di “stato di guerra”. Ecco trovata la giustificazione per prendere i nostri risparmi contro la nostra volontà.
Come accadde nel 1992 il governo Amato, al fine di evitare un ulteriore dissesto finanziario e permettere alla lira di restare agganciata al sistema monetario europeo, impose un prelievo forzoso del 6 per mille su tutti i conti correnti bancari.
Si prevede che il governo Meloni attui questa misura? Sì



