Il Napoli è campione d’Italia per la quarta volta nella sua storia

La squadra di Antonio Conte batte il Cagliari per 2-0 e rende ininfluente la vittoria dell’Inter a Como

Il Napoli è campione d’Italia per la quarta volta nella sua storia. Nella 38esima e ultima giornata del campionato di serie A, al “Maradona”, la squadra partenopea batte 2-0 il Cagliari con i gol di McTominay e Lukaku e resta per un punto davanti all’Inter, alla quale non basta il successo sul campo del Como. Il Napoli è campione d’Italia per la quarta volta nella sua storia.

La vittoria ha permesso di mantenere una lunghezza di distanza sull’Inter: 82 punti conquistati dalla squadra di Antonio Conte grazie a 24 vittorie, 10 pareggi e soltanto 4 sconfitte. Il tecnico degli azzurri – squalificato, in panchina al suo posto il vice Stellini – ha schierato il 4-3-3 con McTominay e Anguissa a scortare Gilmour, in cabina di regia. Nicola si è affidato al solito 3-5-2, con Piccoli e Viola in attacco.

La partita

I padroni di casa hanno alzato il ritmo sin dai primi istanti, è stato Raspadori ad avere la prima occasione per sbloccare la sfida. I partenopei hanno collezionato opportunità a ripetizione schiacciando gli ospiti nella propria metà campo: Lukaku è stato murato da Mina, Spinazzola non ha sfruttato una doppia occasione da dentro l’area di rigore. La gara è stata sbloccata da una giocata di Politano, il cross morbido è stato raccolto da McTominay che in mezza rovesciata ha superato Sherri.

Nel secondo tempo i sardi hanno provato a dare un segnale, ma il Napoli ha subito raddoppiato grazie a Lukaku, lanciato in campo aperto da Rrahmani: il belga ha raccolto l’assist del compagno di squadra, dopo aver superato Mina è riuscito a mettere a segno il suo 14esimo gol stagionale. David Neres, entrato in campo da pochi minuti, ha avuto l’occasione per il 3-0, ma Sherri ha deviato in corner la conclusione dell’ex Benfica. Nei minuti finali la squadra di Conte ha provato a segnare la terza rete, ancora Neres in contropiede non è riuscito a sorprendere l’estremo difensore rossoblu’. Al fischio finale è esplosa la festa sugli spalti e in città, a bordocampo anche il presidente Aurelio De Laurentiis, al suo secondo Scudetto.

La festa

Già nel recupero i giochi pirotecnici avevano punteggiato il cielo di Napoli. Al fischio che ha posto fine al match con il Cagliari, l’urlo “Napoli campione” della folla assiepata davanti ai maxi schermi, dalle case illuminate, dai bar e dai ristoranti gremiti di turisti e residenti, si è levato insieme al rombo di mille petardi, al suono di mille clacson degli scooter in corteo, alla sirena ininterrotta delle trombette. Davanti alle grandi televisioni dei bar, delle ricevitorie del lotto, delle sale gioco, la gente balla. È iniziata una festa che durerà giorni.

I colori dei fuochi d’artificio e il frastuono dei botti si mescolano all’odore acre dei fumogeni. Nel quartiere di Forcella l’atmosfera è quella del Capodanno, ma ai rumori che accompagnano lo scoccare della mezzanotte si uniscono i cori per la squadra di Antonio Conte e gli sfottò per i rivali dell’Inter. Già sul 2-0 di Lukaku, che di fatto aveva chiuso la sfida, i napoletani hanno cantato ‘Cambia canale, Milano cambia canalè e il classico ‘I campioni dell’Italia siamo noi’.

FONTE: Agi

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