
Bon ton non è solo un’espressione stilistica che sta ad indicare il buon portamento prescritto secondo moda, ma è il tratto distintivo dell’eleganza di ogni donna, supportata da personalità, stile personale e naturalmente tanta originalità. A crederci è Silvana Castello, imprenditrice partenopea che ha scelto di investire il suo tempo e la sua esperienza nel fashion style, con la boutique “Bon Ton“, situata in Corso Italia 179, lungo lo snodo centrale della città di Acerra, in provincia di Napoli. Raffinatezza e dettaglio sono i perni fondamentali che ispirano il mood del total look Bon Ton, fatto di accessori importanti come bijoux, scarpe, borse, occhiali, cinture, ma anche abiti e capospalla che completano e disegnano per intero l’immagine femminile. Cura e ricerca sono alla base del fashion concept di Silvana Castello, titolare dell’attività attenta a curare personalmente la scelta di materiali, collezioni, brand e design di ciò che le donne possono trovare nella sua boutique. Da qui la dedizione alla moda come declinazione di una bellezza non urlata, fatta di dettagli semplici, in grado di diventare un capolavoro di insieme, sulla scia del solo ed armonico buon gusto. Il merito di Silvana Castello risiede nell’aver creato un ambiente che sa tradursi in vera casa della moda, dove la completezza è l’elemento che una donna può trovare in un solo luogo in cui entrare per abbigliarsi, curando la propria immagine. Silvana diventa allora un’amica, una personal shopper che con il suo carattere gioviale sa affiancare ogni donna nella scelta della valorizzazione di sé. Consiglia con obiettività; dialoga con il femminile; costruisce una bellezza ricercata e sussurrata, basandosi su questo: la proposta di un outfit completo, versatile e soprattutto indossabile come passepartout nel tempo, che non rinuncia al bon ton. La sua creatività non conosce limite, tanto da aver commissionato perfino una collezione di gioielli realizzati a mano, per una linea di bijoux intitolata “Casinò”, con cui la donna riesce a sentirsi vera ed assoluta Regina di cuori, come ci confessa in questa intervista.
L’ INTERVISTA
– Bon Ton, uno stile di vita; la scelta del nome della tua attività. Silvana, quando è entrato il bon ton nella tua vita?
Il Bon Ton in effetti c’è sempre stato, perchè tengo molto alla buona educazione. Bon Ton in effetti significa questo per me. Siccome in giro c’è tanta maleducazione e non c’è rispetto, specialmente oggi, nella mia testa un po’ di bon ton non fa mai male. Ed il rispetto è eleganza che dai modi sa tradursi nell’aspetto. Sono molto minimal; non mi piacciono i fronzoli e per me bon ton significa non eccedere in nessun ambito: abbigliamento, scollatura… perfino nel tono della voce. Eleganza è il giusto equilibrio.

– Quando hai scelto di aprire la tua attività e chi o che cosa ti ha dato la forza per farlo? Relativamente all’immagine di donna imprenditrice invece, quanta fatica c’è nell’essere una self made woman che è anche mamma?
L’ idea c’era già da un po’ di tempo. Non so chi mi abbia dato la forza! Forse mio marito che non c’è più; mia figlia. O forse era arrivato il momento giusto per lanciarmi in questa iniziativa. Ho trovato delle coincidenze che ho interpretato come segno del momento opportuno giunto per dare vita al famoso sogno nel cassetto. Così sono diventata imprenditrice ed ho fatto tanti sacrifici per riuscirci, soprattutto per ritagliare il tempo e per non sottrare nulla al ruolo di mamma. Essere una mamma single richiede grande organizzazione. Bisogna tenere allineati tutti i birilli e guai se casca uno…poi cascano tutti, e quindi non è facile, ma fattibile far conciliare le due dimensioni.
– Parliamo del grande impegno che profondi nella delineazione di collezioni e materiali da proporre. In che modo indirizzi la scelta?
C’è una ricerca continua perchè chiaramente tutte quante abbiamo tutto e troppo. Quello che fa la differenza è la particolarità. Cerco qualcosa che non si trova ovunque, ed un buon rapporto qualità-prezzo da garantire alle donne, perchè è importante specialmente oggi. La mia è una ricerca che non si ferma mai, nel proporre brand che offrano tutto questo. La mia mente lavora senza sosta da questo punto di vista. Ad esempio, per il 2025/2026, ho optato per forme particolari e materiali che rispettano l’ambiente. In boutique c’è una collezione borse realizzata con buccia di mela, con una lavorazione importante.

– Per quale motivo hai scelto di vestire in boutique il total look di una donna?
Inizialmente sono partita solo con gli accessori (borse, cinture, bijoux). Poi ho sentito la necessità di ampliare tutto questo e di creare un total look mirato rispetto alle collezioni degli accessori. In effetti in boutique nulla è al caso; neppure l’abbigliamento. Esiste un collante tra colori, tessuti, modelli mirati, che sanno armonizzarsi alla perfezione con gli accessori proposti.
– La tua è una scelta imprenditoriale che crea connessioni fashion. Che legame hai con la moda?
Sono sempre stata legata alla moda. Mi è piaciuta fin da piccola, infatti ho studiato all’Istituto di Arte, Moda e Costume. Mi dicono anche che ho buongusto e mi voglio fidare. Questo legame poi è continuato nel tempo. Da ragazzina frequentavo piccoli negozi; ero appassionata di scarpe e sandali, tant’è che ne posseggo molte con tacco a spillo. La passione poi si è ampliata con le borse e infine con l’abbigliamento. Il mio amore per la moda in effetti è partito proprio dall’acquisto personale di accessori. Secondo me l’outfit lo fa l’accessorio, perchè anche se hai un tubino o una camicia semplice e ci abbini gli accessori giusti, il capo diventa magnifico. Tutto lo fa l’accessorio, anche se capisco, avendo esperienza in negozio, che per una donna questo concetto possa passare in secondo piano. La maggioranza delle donne agisce all’inverso: compra capi vestiari di grande valore, su cui punta tutto, ed indossa meno gli accessori giusti, oppure intende abbinare l’accessorio in un secondo momento. Io invece propongo il contrario: guido nella scelta dell’accessorio ed intorno ad esso costruisco l’outfit completo.

– Silvana, ami proporre nel vestiario capi basic. Credi che solo il basic oggi sia bon ton?
Assolutamente si, perchè il capo basic può essere miscelato anche con altri stili con molta facilità. Nell’armadio una donna deve avere almeno cinque capi basic, con cui riuscire a fare tante combinazioni. Non c’è bisogno di avere molte cose, ma dei capi giusti.
– A tal proposito, quali sono i colori che si possono trovare nella tua boutique, e che sono salva spazio e salva tasca nell’armadio?
Attualmente sicuramente il nero che nell’inverno non può mancare. E’ di moda ed è molto elegante! Poi il borgogna, il grigio, il blu, il panna-begie ed il cioccolato. Sono colori presenti quasi sempre nelle collezioni. Chiaramente, se parliamo di primavera-estate, ci possono essere colori un po’ più forti come un fucsia o un blu un po’ più acceso.
– Qual è il tuo riferimento stilistico del made in Italy, che cerchi sempre di trasferire in una scelta campionaria?
Mi piacciono molto Max Mara e Prada sia nei capispalla che nell’abbigliamento. Credo che oggi incarnino il concetto minimal che ricerco nel mio bon ton.

– Se tu potessi essere un capo moda irrinunciabile, quale saresti?
Sarei un capospalla. Sicuramente un bel cappotto in color cammello. Puoi anche indossare una tuta con delle scarpe da ginnastica; metti su un simile cappotto e puoi andare dappertutto.
– Hai scelto di restare nella tua città, Acerra, ed investire in essa. Perchè è importante non recarsi altrove e rimanere nel proprio territorio?
Sicuramente la scelta è stata molto dettata dalle esigenze dell’essere una mamma single e dal gestire le necessità familiari. Acerra è una cittadina di quasi 70mila abitanti che si sta aprendo alle curiosità; poi mi è capitata l’occasione di trovare una sede per l’attività molto centrale, sul corso principale delle città e l’ho colta al volo. Una bella fetta di popolazione è sicuramente fidelizzata, e l’auspicio è che il mio concetto bon ton, anche grazie alla comunicazione del sito e dei social; oltre che con le proposte di eventi che già abbiamo organizzato e che replicheremo, possa conquistare sempre più donne del territorio e di tutta la Campania o Italia, che già ci seguono e scelgono. Per questo sto cercando di creare una community che crea dialogo continuo con la donna, propone il valore dei brand made in Campania e made in Italy che sono riferimenti per materiali di qualità.

– Quali novità offrirai alle tue clienti con questa nuova stagione autunno-inverno?
Anzitutto ci saranno occasioni per incontrarci tutte. La novità è che ho ingaggiato una nuova artista per la produzione di una capsule collection di bijoux in argilla, ispirata al mondo del poker. Si chiama “Casinò”, perchè la moda è un gioco che spariglia tutte le carte, un po’ come la vita che è un gioco d’azzardo fatto anche di fortuna. Sono una donna di cuori che si cala come tante altre donne, in tutti i semi delle carte: fiori, picche, quadri, e naturalmente cuori!
– Se il tuo concetto moda fosse una canzone che vuole arrivare a tutte le donne, quale sarebbe?
Sarebbe “I love rock ‘n’ roll”, una canzone del 1975 degli Arrows. Io mi sento tale e alle donne consiglio di avere – anche se è molto difficile – tanta autostima; di lavorare su di essa, perchè è un aspetto fondamentale. Sembra banale, ma ci vuole molto lavoro per affrontare le fragilità che portiamo dentro. Tutto parte da qui. Alle donne per il 2025/2026 auguro di essere in questo senso, rock ‘n’ roll.





















