Il comico siciliano conquista il pubblico del Rende Teatro Festival con due serate sold out, riportando in scena la sua comicità tagliente là dove tutto ebbe inizio
Il ritorno di Angelo Duro al Rende Teatro Festival ha assunto un significato che va oltre la semplice performance artistica. Due serate completamente esaurite, un teatro gremito e un pubblico in attesa di ascoltare quella comicità diretta, cruda, autentica che ha reso il comico siciliano uno dei protagonisti più seguiti del panorama nazionale. La manifestazione, diretta da Alfredo De Luca e sostenuta dall’Università della Calabria e dal Comune di Rende, ha offerto nuovamente la possibilità di vivere un evento culturale capace di unire emozione, memoria, identità e appartenenza.
Per Parlami, che mette al centro le storie e le connessioni umane, questo doppio sold out rappresenta un momento di particolare intensità. Sul palco, infatti, Duro non ha portato soltanto battute e provocazioni, ma anche un legame affettivo con il territorio. Proprio qui, anni fa, calcò uno dei primi palchi della sua carriera, costruendo lentamente un rapporto con il pubblico che col tempo sarebbe diventato un vero e proprio fenomeno.
Un rapporto emotivo che il pubblico riconosce
Il doppio sold out non è stato soltanto un indicatore di successo commerciale: è stato il segno di un legame emotivo consolidato nel tempo. Il pubblico di Rende, composto da giovani, famiglie, appassionati di teatro e curiosi, ha risposto con calore e partecipazione a uno spettacolo che non si limita a far ridere, ma che smuove riflessioni, ricordi e sensazioni personali.
Con l’applauso finale, il festival ha ribadito la sua identità: un luogo in cui le storie possono rinascere, evolversi e ritrovare il loro significato. Le parole del direttore artistico Alfredo De Luca — “È sempre il pubblico a scegliere l’artista” — sintetizzano perfettamente il valore di questo successo. In tempi complessi, in cui spesso la cultura dal vivo fatica a trovare spazi, assistere a una doppia data completamente esaurita è un segnale di speranza e resistenza.



