Salerno accende le sue luci: il Festival del Cinema 2025 racconta emozioni, futuro e impegno sociale

La 79ª edizione del Festival Internazionale del Cinema di Salerno trasforma la città in un racconto collettivo tra arte, persone, storie e riflessioni sul mondo che cambia

C’è un momento dell’anno in cui Salerno cambia volto e diventa una grande casa di storie: accade quando si inaugura il Festival Internazionale del Cinema di Salerno, uno degli appuntamenti culturali più longevi e identitari del Paese. L’edizione 2025, in programma dal 24 al 29 novembre, si presenta come un viaggio emotivo attraverso la forza del racconto cinematografico, capace di intrecciare memoria, visioni, ricerca interiore e domande sul futuro. Il tema scelto, “Onde dal Futuro”, racchiude lo spirito di una kermesse che vuole vibrare all’unisono con le trasformazioni della società contemporanea, interrogando nuovi linguaggi e sensibilità emergenti.

La direzione artistica di Paola De Cesare compone un mosaico che unisce opere provenienti da tutto il mondo — oltre 500 progetti iscritti — e una giuria popolare attivissima, con 4173 partecipanti che hanno votato tramite la piattaforma VOD. Il Festival non è solo una rassegna, ma una narrazione collettiva fatta di incontri, emozioni, dialoghi e momenti di condivisione. Le prime due anteprime del 18 e 19 novembre testimoniano questa vocazione: una serata dedicata al libro “A(r)marsi con cinque ciottoli” e un incontro sulla creatività nell’era dell’Intelligenza Artificiale, che esplora quanto la tecnologia possa essere un alleato nell’immaginazione umana.

A partire dal 24 novembre, il Teatro Augusteo diventa uno spazio vivo, aperto e accogliente, con proiezioni dalle 15 alle 24 e la possibilità di confrontarsi direttamente con gli attori e i registi delle opere selezionate. Le mattinate dedicate alle scuole offrono un’occasione preziosa per avvicinare i ragazzi al cinema, con la partecipazione di creator e divulgatori che parlano la lingua dei più giovani.

Tra impegno civile, scienza e arte: un Festival che mette al centro le persone

Il Festival di Salerno non si limita a intrattenere: sceglie di prendersi cura delle persone e della comunità. Il 25 novembre, in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, l’Università di Salerno ospiterà un Open Forum che affronta il tema da prospettive diverse: psicologica, giuridica, educativa ed emotiva. È un momento dal forte valore umano, in cui la cultura diventa strumento di consapevolezza e prevenzione.

Il 27 novembre, sempre al Teatro Augusteo, si terrà la finale del progetto “In mezzo a tutto il sole dimora”, un viaggio che unisce cinema, scienza, emozioni e futuro. Gli studenti delle scuole superiori potranno confrontarsi con figure di rilievo dell’astrofisica e dell’esplorazione spaziale, scoprendo come la meraviglia scientifica possa dialogare con il linguaggio del cinema. La presenza di esperti come Mario Di Martino (INAF) e Claudio Sollazzo (ESA) arricchisce un appuntamento che unisce conoscenza, curiosità e visione.

Il percorso si conclude con la Serata di Gala del 29 novembre, un momento sospeso tra magia e celebrazione, condotto da Maurizio Casagrande e Luisa Mariani. Sul palco sfileranno volti iconici dello spettacolo italiano — dai Ditelo Voi a Cinzia Leone, fino a Pippo Franco — insieme ai protagonisti dei film in concorso. Le note dell’Hamlet Swing e del Maestro Massimo Buonavita accompagneranno una cerimonia che è, prima di tutto, un inno alla bellezza del racconto cinematografico.

In un mondo che corre veloce, il Festival del Cinema di Salerno ci ricorda che fermarsi ad ascoltare una storia è ancora un atto rivoluzionario: un modo per ritrovarsi, per capirsi, per immaginare insieme il futuro.

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