A Radio Marte è intervenuto l’ex preparatore atletico del Napoli Corrado Saccone. Queste le sue parole:
Saccone: “L’infortunio fa parte del gioco, questa premessa è d’obbligo”
“L’infortunio fa parte del gioco, questa premessa è d’obbligo. Un determinato carico di lavoro può portare a prestazioni poco brillanti o a infortuni. Al Napoli ultimamente c’è questa negatività di diversi problemi. Quando ci sono tanti incidenti muscolari in genere, bisogna rivalutare tutti i carichi di lavoro che sono stati proposti ai calciatori, riformulando una nuova tabella di lavoro, anche in modo personalizzato, perché c’è chi assorbe meglio certi allenamenti e chi invece li soffre. Sicuramente lo staff di Conte avrà già fatto questo tipo di valutazioni.
Quando c’ero io a Napoli gli infortuni muscolari erano minimi
Quando c’ero io a Napoli e lavoravamo ad esempio con Mazzarri, gli infortuni muscolari erano minimi. Un paio all’anno? Sì, non di più. Siamo stati premiati per 7 anni come miglior staff medico d’Europa per diverse stagioni. Arrivammo a giocare anche con soli 14 giocatori per tutta la stagione: non c’era chissà quale ricambio, eppure non si verificavano i problemi attuali. Pur usando sempre gli stessi, non c’erano infortuni.
Che si fa, alla ripresa degli allenamenti dopo le Nazionali, anche per prevenire nuovi infortuni?
Che si fa, alla ripresa degli allenamenti dopo le Nazionali, anche per prevenire nuovi infortuni? Non bisogna far riposare la squadra, si adatta alle esigenze di ciascun calciatore. Eravamo abituati a calcolare tutti i minuti giocatori, i fusi orari e gli spostamenti, calcolando poi il lavoro da fare. Per esempio Olivera è in Sudamerica, mentre è diverso per chi ha giocato con l’Italia a Milano: lo stress è ben differente. Va proposto il giusto lavoro di recupero, che deve assolutamente essere personalizzato, specifico. Un conto, poi, è giocare 60 minuti in una sola gara di Nazionale, un altro è farne anche di meno ma su due partite: va calcolato anche questo”.
Conclude Sacconi



