Samuele Robbioni, psicologo dello sport, ha parlato di Conte e del Napoli a “Sky Calcio Club”, trasmissione in onda su Sky Sport: Queste le sue parole:
Robbioni: ”Settimana di pausa dopo Bologna? Conte si è preso un bel rischio calcolato dal punto di vista psicologico, nell’intervista dopo la sconfitta contro il Bologna non ci è andato giù leggero!”
“Settimana di pausa dopo Bologna? Conte si è preso un bel rischio calcolato dal punto di vista psicologico, nell’intervista dopo la sconfitta contro il Bologna non ci è andato giù leggero. Secondo me non aveva grandi alternative, è stato bravissimo a staccare. Anche perché se rimaneva lì per tutto questo periodo, il rischio era quello proprio dell’andare allo scontro. Cioè la rabbia è un’emozione primaria. Quando diventa utile? Quando la trasformi in aggressività.
Voi pensate cosa avrebbe voluto significare per questi giocatori …
Voi pensate cosa avrebbe voluto significare per questi giocatori passare due settimane con un allenatore che ti dice: “Ti accompagno al funerale”, che ti dice: ‘Non hai quella capacità di reazione, non hai quella capacità di determinazione, hai bisogno di un trapianto di cuore“. Quindi credo che nella sua semplicità abbia fatto una mossa geniale, cioè ha trasformato la rabbia in aggressività. Cioè il giocatore non si focalizzava sull’allenatore che poteva diventare un capo espiatorio, ma ha fatto un percorso di riflessione. Cioè: ‘Io questa rabbia come la trasformo?’. In aggressività, che è voglia di arrivare nel rispetto delle regole.
Il tema della pressione è molto affascinante
Il tema della pressione è molto affascinante. La pressione molte volte viene vista come qualcosa di estremamente negativo, Io la vedo sotto un’ottica diversa. A me piace dire ai giocatori che la pressione è un privilegio. Cioè ti viene data pressione, perché hai le competenze per raggiungere un determinato obiettivo.
Credo che Conte abbia lavorato sul senso di rivalsa
Credo che Conte abbia lavorato sul senso di rivalsa. C’è un concetto molto bello nella psicologia evolutiva: per essere un bravo papà, per essere una brava mamma, devi essere presente ma non troppo. Che cosa vuol dire? Devi avere la capacità di essere presente dando delle risposte, ma devi anche portare all’autonomia, dando domande, dando stimoli. Lui cosa ha fatto? È stato presente con la provocazione e poi ha lasciato uno spazio di autonomia ai giocatori. E credo che sia una cosa molto difficile da capire per gli allenatori moderni. Quando tu fai quello switch, capisci che puoi essere presente ma sei credibile anche nell’assenza. È lì che fai il salto di qualità”.
Conclude Samuele Robbioni



