La prima nazionale a Napoli racconta il viaggio di un uomo che trasforma un lutto in un messaggio universale di pace e memoria
La storia di Džemil Hodžić è una di quelle che sembrano appartenere a un capitolo doloroso della storia e che invece continuano a parlare al presente. La sua vita, segnata dall’uccisione del fratello sedicenne Amel durante l’assedio di Sarajevo, è diventata il motore di un percorso umano e culturale che oggi trova una forma artistica nel docufilm Sniper Alley – To My Brother. Presentato in numerosi contesti internazionali e premiato al Glocal DOC 2025 di Varese, il film ha conquistato pubblico e critica per la capacità di trasformare un lutto familiare in una riflessione universale sulla dignità umana.
Il docufilm, prodotto da Creative Motion, racconta non solo la tragedia avvenuta il 3 maggio 1995, giorno in cui i fratelli Hodžić stavano giocando in strada nonostante fosse stata annunciata una tregua, ma anche la lunga ricerca di Džemil: una ricerca di senso, di memoria, di giustizia. Da questo desiderio è nato “Sniper Alley Photo”, un archivio di immagini e testimonianze che ricostruisce la realtà dell’assedio attraverso gli scatti dei grandi fotoreporter. Il progetto ha trasformato Džemil in un punto di riferimento per tutti coloro che vogliono ricordare ciò che è accaduto e impedire che la storia venga distorta o dimenticata.
La prima nazionale italiana del film si terrà a Napoli, il 29 novembre, all’interno del Festival del Cinema dei Diritti Umani. Alla serata saranno presenti i registi Cristiana Lucia Grilli e Francesco Toscani, introdotti da Maurizio Del Bufalo, oltre a numerosi ospiti tra cui il fotoreporter Mario Boccia, la giornalista Nicole Corritore, la mediatrice linguistica Fiorenza Grilli e lo stesso Džemil, protagonista e testimone diretto degli eventi narrati.
Un messaggio di rinascita che attraversa le generazioni
Il film Sniper Alley – To My Brother è un’opera che invita a guardare oltre la sofferenza individuale per comprendere la portata collettiva della memoria. Le immagini originali dell’assedio, unite alle testimonianze di chi ha vissuto quegli anni, ricordano come la guerra segni profondamente i bambini, le famiglie e le comunità. La storia di Džemil e Amel si collega inevitabilmente alle tragedie contemporanee, dalle crisi del Medio Oriente ai conflitti dimenticati che continuano a mietere vittime innocenti.
Durante l’evento napoletano, il dibattito permetterà di esplorare non solo gli aspetti storici, ma anche quelli emotivi e sociali del film. La presenza di figure come Toni Capuozzo contribuisce a contestualizzare l’assedio di Sarajevo all’interno del panorama giornalistico dell’epoca, mentre l’indagine aperta dalla Procura di Milano sui presunti “cecchini del weekend” riporta alla luce una ferita ancora aperta nella memoria europea.
Il film non si limita a ricostruire il passato: lo trasforma in una promessa di rinascita. Il titolo stesso, “To My Brother”, è una dedica che diventa un ponte, un atto di amore e resistenza contro l’oblio. Džemil, attraverso la sua testimonianza, ci ricorda che la memoria non è un esercizio nostalgico ma un impegno attivo verso il presente.
In un mondo in cui la sofferenza dei popoli rischia di essere normalizzata, Sniper Alley – To My Brother rappresenta un invito a rimettere al centro l’umanità. Un invito che Parlami, attento alle storie che meritano ascolto, non può che accogliere.



