La guerra di YouTube alla disinformazione

Solo negli ultimi tre mesi la piattaforma ha rimosso quasi 11mila account di propaganda statale

Negli ultimi tre mesi YouTube ha rimosso quasi 11.000 account collegati a campagne di propaganda provenienti da Russia, Cina e altri Paesi, nell’ambito di uno sforzo globale contro la disinformazione. L’operazione ha colpito reti attive anche in Azerbaigian, Iran, Turchia, Israele, Romania e Ghana, con un focus particolare sui canali russi impegnati a difendere Mosca e a criticare l’Ucraina, la NATO e i Paesi occidentali.

Oltre 7.700 canali riconducibili alla Cina, che diffondevano contenuti a sostegno del governo di Pechino e critici verso le politiche statunitensi, sono stati eliminati, insieme a operazioni di influenza legate alla Russia come Spamouflage (o Dragonbridge). Spamouflage è una rete di propaganda e disinformazione filogovernativa cinese, attiva dal 2019 su YouTube, Facebook, X e altre piattaforme. Utilizza account falsi e contenuti di bassa qualità per attaccare i nemici della Cina e promuovere le narrative ufficiali di Pechino. Il nome unisce spam e camouflage per indicare una rete apparentemente spontanea, ma in realtà coordinata e sistematica. Google ha rimosso canali YouTube, account pubblicitari e persino un blog su Blogger collegati a RT, l’emittente radiotelevisiva russa controllata dal Cremlino. L’eliminazione degli account rientra nelle attività del Google Threat Analysis Group, il team che si occupa di contrastare le campagne di disinformazione a livello globale. Allargando lo sguardo, emerge che nella prima metà dell’anno il colosso di Mountain View ha cancellato oltre 30.000 canali YouTube legati alla propaganda russa e cinese, con un aumento del 45% rispetto allo stesso periodo del 2024.

Le attività rimosse da YouTube riguardavano anche contenuti in cinese e in inglese su temi geopolitici sensibili, come Taiwan e la guerra in Ucraina: vere e proprie campagne di influenza sofisticate e coordinate. Si tratta di interventi mirati con cui la piattaforma punta a favorire un cambiamento nel panorama dei media digitali, dove fiducia e responsabilità diventano fattori centrali per attrarre investitori e sostenere la crescita dei creator. Questo processo alimenta la domanda di strumenti di moderazione basati sull’intelligenza artificiale e spinge verso regole sempre più stringenti. “I risultati dell’aggiornamento più recente sono in linea con le nostre aspettative per questo lavoro regolare e continuo”, ha dichiarato un portavoce di YouTube in una nota.

FONTE: Agi

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