Transizione ecologica e diritto alla mobilità: servono equilibrio e giustizia sociale

Carbone e Peretti: “La sostenibilità non può trasformarsi in un costo per chi ha meno”

Il Consigliere Comunale Luigi Carbone e il docente universitario e prossimo candidato alle elezioni regionali per i Verdi prof. Vincenzo Peretti intervengono con una presa di posizione congiunta sul tema della mobilità urbana e delle misure previste, a partire da ottobre 2025, per il blocco della circolazione dei veicoli diesel Euro 5. Le limitazioni, già approvate in Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto, riguarderanno oltre un milione di veicoli, coinvolgendo cittadini che spesso non hanno accesso a mezzi alternativi o risorse per l’acquisto di nuove automobili. In Campania, invece, non esistono al momento misure operative: la delibera regionale 120/2019 prevede un’estensione futura del blocco, ma senza un piano attuativo concreto.

«Da ambientalista – dichiara Luigi Carbone – potrei sembrare favorevole al blocco dei veicoli Euro 5, ma non lo sono. Credo in un ambientalismo sociale, che non parta sempre dalle tasche di chi ha meno. Non possiamo scaricare il peso della transizione su chi non può permettersi un’auto elettrica, mentre le grandi navi nei porti continuano a inquinare indisturbate. Se vogliamo davvero cambiare modello, dobbiamo investire in trasporto pubblico, non in divieti scollegati dalla realtà sociale».

Una visione condivisa anche da Vincenzo Peretti:
«Non si può parlare di giustizia ambientale senza affrontare anche la questione sociale. Bloccare l’uso dell’auto a chi non ha alternative non è transizione: è esclusione. Serve un approccio integrato, che punti su infrastrutture, mobilità condivisa, incentivi realistici e accesso per tutti ai nuovi modelli di trasporto».

Secondo i dati dell’Osservatorio Stili di Mobilità di Legambiente, a Napoli il 34% dei cittadini è costretto a rinunciare a spostamenti per mancanza di alternative, rispetto al 20% di città come Milano o Bologna. A livello nazionale, oltre il 60% degli spostamenti avviene ancora in auto privata, mentre solo il 22% è coperto da mobilità dolce o trasporto pubblico. Inoltre, il 7% della popolazione italiana vive in condizioni di “povertà di mobilità”: senza accesso né a mezzi propri né a trasporti pubblici efficienti. Carbone e Peretti chiedono dunque un’inversione di rotta: «La transizione ecologica va programmata in modo progressivo, equo, con il coinvolgimento dei territori e delle comunità. Non si cambia modello scaricando responsabilità sui singoli, ma costruendo soluzioni pubbliche condivise».

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