La segretaria Dem punta a rafforzarsi nei territori per superare le divisioni interne al Pd, evitando soluzioni politiciste e congressi anticipati
Uscire dai palazzi per rafforzarsi nei territori. È la linea che intende seguire Elly Schlein per uscire dalle sacche di un confronto interno che ha fatto tornare in auge la parola congresso. La conta interna sembra, in realtà, più lontana di quanto gli scossoni seguiti allo strappo sul voto di Strasburgo sul riarmo abbiano fatto temere. La minoranza interna non sembra avere fretta di aprire la corsa al Nazareno. Per mancanza di alternative credibili a Schlein, si dice nei corridoi di Montecitorio.
Così, il voto del gruppo dem alla Camera dopo le comunicazioni della premier Giorgia Meloni, con il Pd che ha votato compatto la propria risoluzione senza cedere alle sirene di M5s e Azione, è stato interpretato dal Nazareno come un segnale di sana e robusta costituzione della maggioranza dem. Ma i malumori non sono affatto sopiti. Il voto di Lorenzo Guerini, esponente di riferimento dell’ala riformista e moderata, ne è una prova. L’ex ministro ha, infatti, votato anche la risoluzione di Più Europa e Azione, oltre a quella del Pd. Risoluzione che sosteneva in maniera convinta il piano della Presidente della Commissione. E questo nonostante gli sforzi del responsabile Organizzazione Igor Taruffi, una sorta di Mr. Wolf che risolve i problemi della segretaria con la controparte riformista.
FONTE: Agi