Sant’Andrea di Conza: il sogno di diventare Capitale Italiana della Cultura 2027

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Sant’Andrea di Conza, un piccolo borgo dell’Alta Irpinia in provincia di Avellino, sta vivendo un momento di grande fermento e ambizione. Il comune, guidato dal sindaco Pompeo D’Angola, ha deciso di candidarsi al prestigioso titolo di Capitale Italiana della Cultura per il 2027, un riconoscimento che potrebbe segnare una svolta per questo territorio ricco di storia, tradizioni e potenzialità.

La candidatura, dal titolo “Incontro Tempo”, non è solo un progetto locale, ma un sogno condiviso da 25 comuni dell’Alta Irpinia e da una rete di partner che coinvolge associazioni, università e realtà private, con l’obiettivo di riscattare le aree interne del Sud Italia attraverso la cultura.

Una candidatura corale per l’Alta Irpinia

Il progetto “Incontro Tempo” si basa su due concetti chiave del tempo: Kronos, il tempo lineare e misurabile, e Kairos, il tempo dell’opportunità e della qualità. Sant’Andrea di Conza si propone come il cuore pulsante di un circuito culturale che unisce storia, arte, natura e innovazione.

La candidatura è sostenuta da un dossier ambizioso, presentato il 26 febbraio 2025 durante un’audizione pubblica nella Sala Spadolini del Ministero della Cultura a Roma. A rappresentare il territorio c’erano il sindaco D’Angola, la presidente della Città dell’Alta Irpinia Rosanna Repole, Monsignor Tarcisio Gambalonga, parroco e responsabile dei beni culturali della diocesi, insieme a una giovane attrice, Francesca Errico, e altri membri del comitato.

Il piano, che prevede un investimento di oltre 11 milioni di euro, coinvolge un’area di 1.118 km², 30 comuni, 3 enti montani, 2 università, 30 associazioni e 70 partner privati. Tra gli obiettivi, la realizzazione di 100 eventi culturali, l’attivazione di 6 aree tematiche e il coinvolgimento di 100 giovani, per trasformare l’Alta Irpinia in una meta stabile e innovativa. Teatro, residenze artistiche, laboratori artigianali e la valorizzazione del patrimonio immateriale – come la tradizionale lavorazione del ferro battuto – sono solo alcune delle iniziative proposte.

Un territorio che guarda al futuro senza dimenticare le radici

Sant’Andrea di Conza non è un nome nuovo nel panorama culturale irpino. Da oltre 50 anni il borgo ospita una vivace scena teatrale, simbolo di una comunità che ha saputo rinascere dalle macerie del terremoto del 1980.

Oggi, Sant’Andrea si distingue anche per le sue politiche di accoglienza e integrazione, che hanno portato nuova linfa a un’area interna spesso penalizzata dallo spopolamento. La candidatura a Capitale della Cultura è vista come un’opportunità per raccontare una storia diversa: non solo quella del sisma che ha segnato l’Irpinia nel 1980, ma quella di una terra millenaria che vuole aprirsi al mondo. “Esiste un’Alta Irpinia che non è nata il 23 novembre del 1980, ma secoli, millenni prima”, ha dichiarato il sindaco D’Angola, sottolineando la volontà di far conoscere un patrimonio troppo a lungo trascurato.

La sfida tra le finaliste e il verdetto imminente

Sant’Andrea di Conza è tra le dieci città finaliste selezionate dalla giuria presieduta da Davide Maria Desario, insieme a nomi come Pompei, Alberobello, Reggio Calabria e Pordenone. Dopo l’audizione di febbraio, la tensione è alta: la proclamazione della vincitrice è attesa entro il 28 marzo 2025. In palio, oltre al titolo, c’è un contributo statale di un milione di euro per realizzare le attività previste nel dossier, un incentivo che potrebbe trasformare il sogno in realtà.

Il sostegno non manca: dai messaggi dello scrittore Maurizio De Giovanni alla partecipazione attiva di associazioni come “Irpini per l’Irpinia” e “Info Irpinia”, l’intera comunità si è stretta attorno a questa sfida.
Un’occasione per il riscatto delle aree interne
Vincere il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2027 significherebbe per Sant’Andrea di Conza e l’Alta Irpinia non solo visibilità, ma anche un impulso economico e sociale. Turismo lento, cultura esperienziale e innovazione potrebbero ridisegnare il futuro di un territorio che, nonostante le difficoltà, non ha mai smesso di credere nelle proprie potenzialità. Anche in caso di non vittoria, il percorso intrapreso ha già acceso i riflettori su un’area che merita di essere scoperta.

Mentre l’attesa cresce, l’Alta Irpinia incrocia le dita. Sant’Andrea di Conza, con il suo “Incontro Tempo”, non è solo una candidatura: è un messaggio di speranza, un invito a guardare alle aree interne non come periferie dimenticate, ma come cuori pulsanti di cultura e identità.

Francesco Baldi
Francesco Baldi
Freelance del Sociale, editor Radio TV, speaker radiofonico, presidente associazione ETS. Volontariato da 40 anni e social media manager di comunicazione nel terzo settore.

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